L’emendamento al Ddl Sicurezza che vieta la coltivazione e il commercio delle infiorescenze di canapa e derivati costituirebbe una violazione delle norme Ue sulla libera concorrenza e circolazione delle merci. A rischio un settore con oltre 15 mila occupati e 500 milioni di fatturato, Avv. Orlando (FenImprese Salerno): “Pesanti ricadute su filiere corpose e d’eccellenza”
La filiera agroindustriale della canapa italiana chiama in causa Bruxelles. Il governo ha inserito nel disegno di legge Sicurezza – ora in esame alla Camera – un emendamento che vieterebbe la produzione e il commercio delle infiorescenze di canapa e derivati, anche con un contenuto di THC inferiore allo 0,2 per cento. Per FenImprese Salerno è alto il rischio di una violazione delle norme europee sulla libera concorrenza e circolazione delle merci.
E’ auspicabile un intervento della Commissione europea, con l’emissione di un parere circostanziato, tenuto conto della possibile violazione di diverse normative comunitarie, tra cui la libera circolazione delle merci e la libera concorrenza, e l’incompatibilità con la Politica Agricola Comune dell’Ue.
“In sostanza – ci spiega l’Avv. Lucio Orlando, vice direttore provinciale di FenImprese Salerno – l’emendamento del governo italiano, che introduce restrizioni all’importazione e al commercio delle infiorescenze di canapa e dei loro derivati, sarebbe in contrasto con gli Articoli 34 e 36 del Trattato sul funzionamento dell’Ue. Quelli che definiscono il principio di libera circolazione delle merci. A supporto di questa tesi, esiste anche una sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue, del 19 novembre 2020, che stabilì che il CBD non può essere considerato uno stupefacente e che la sua commercializzazione non può essere vietata se prodotto legalmente in un altro Stato membro dell’Ue. Come se non bastasse, in una sentenza del febbraio dello scorso anno, il TAR del Lazio aveva annullato il decreto interministeriale “officinali” del 18 maggio 2022, che aveva posto la cannabis sativa sotto un regime speciale, limitando la coltivazione agricola e permettendo la commercializzazione solo dei semi e derivati. Proprio perché tali restrizioni erano in contrasto con gli articoli 34 e 36 del Tfue”.
FenImprese Salerno che, tra i propri associati, annovera varie aziende della filiera della Canapa, vigilerà sulle novità legislative e si affiancherà ai propri associati per far valere i propri diritti, anche innanzi le Autorità Giudiziarie preposte.